Parrocchia San Giacomo Apostolo - Basilica B.V. della Navicella - Chioggia


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Aristide Naccari

a cura di Alberto Naccari

CARLO ALBERTO ARISTIDE NACCARI


Carlo Alberto Aristide Naccari nasce a Chioggia il 27 aprile del 1848, l’anno delle rivoluzioni liberali europee contro la restaurazione e l’ormai anacronistico assolutismo, rivelando nel nome tutte le attese, le istanze, le speranze riposte dai patrioti italiani nel giovane monarca sabaudo che per primo aveva concesso lo Statuto al Regno di Sardegna.
Da fanciullo frequenta l’Oratorio dei Padri Filippini, e sotto la guida del Padre Giuseppe Maria Vianelli, abile artista, si applica al disegno, verso cui dimostra una innata predisposizione.
Inizia gli studi classici nel Seminario Vescovile Diocesano, concludendoli a Venezia presso il Ginnasio Marco Polo, per poi diplomarsi alla Reale Accademia di Belle Arti non senza avere ottenuto riconoscimenti e lodi.

A Chioggia si divide tra l’insegnamento del disegno e della calligrafia nella Scuola Tecnica Comunale, i corsi per maestri elementari ed artigiani, le iniziative a favore della Società di Mutuo Soccorso fra i Pescatori, ma soprattutto appagando la pulsione irrefrenabile di rappresentare graficamente il mondo che lo circonda, non trascurando alcun particolare della realtà locale.
Nel 1882 passa a Melfi per insegnare disegno nel Regio Istituto Tecnico di quella Città, iniziando una collaborazione come illustratore con note riviste nazionali che pubblicano puntualmente i suoi lavori.
Nel 1884 si trasferisce a Macerata per insegnare arte applicata all’industria nell’Istituto Tecnico cittadino, nel quale ricopre pure l’incarico di direttore.
Superato il concorso a cattedre, nel 1889 ritorna a Venezia ed insegna presso il Regio Istituto Tecnico, ove, per chiara fama, viene promosso a titolare di prima classe.
Inizia, in questo periodo, la sua attività più prestigiosa, progettando nel 1904 il restauro del Campanile della Chiesa di San Giacomo a Chioggia, le decorazioni della Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo di Venezia per il Congresso Eucaristico del 1897, la ricostruzione dell’annessa Cappella del Rosario distrutta dall’incendio del 1867, divenendo membro di importanti istituzioni culturali, progettando tra il 1902 ed il 1906 il ripristino della Scala e del Cortile di Palazzo Morosini Schiavon a San Giovanni in Laterano e quelli di Palazzo Magno in Barbaria delle Tole a Venezia, conducendo ricerche storiche sull’antico Palazzo Pretorio di Chioggia, disegnando nel 1904 l’urna per i resti mortali dei Santi Martiri Felice e Fortunato, Patroni della Città, e nel 1907 l’altare maggiore della Chiesa di San Giacomo Apostolo.
Nel 1908, su nomina reale, diviene ispettore per i monumenti e gli scavi del distretto di Chioggia, e due anni dopo nominato corrispondente dell’Istituto per la Storia del Risorgimento.
Negli anni successivi opera nella Chiesa di Sant’Andrea per l’altare dell’Addolorata, di San Domenico, di San Martino, studia il restauro della Torre di Sant’Andrea, produce una mole enorme di disegni, schizzi, acquarelli, olii.
Si spegne nella notte tra il 4 ed il 5 ottobre del 1914, alla vigilia di quella prima guerra mondiale che avrebbe spazzato via, oltre a milioni di vite, un’ intera epoca.

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