Parrocchia San Giacomo Apostolo - Basilica B.V. della Navicella - Chioggia


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Avvento

AVVENTO

L'elemento distintivo del Tempo di Avvento è definito dalla compresenza dei due temi dell'attesa della Chiesa: la venuta del Cristo e il suo ritorno glorioso alla fine della storia.

Le Norme generali per l'ordinamento dell'anno liturgico e del calendario evidenziano questa peculiarità: "Il tempo di Avvento ha una doppia caratteristica: è tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini, e contemporaneamente, è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all'attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi" (n. 39).

La preghiera delle celebrazioni domenicali e feriali si configura, di fatto, come un intrecciarsi di temi che scaturiscono dalla meditazione sul senso della memoria liturgica del Natale e sul valore della storia riletta alla luce dell'attesa di ciò che ne costituirà il "compimento".
La "spiritualità" espressa dai testi si presenta come proposta di atteggiamenti evangelici che devono essere propri del "discepolo", di colui cioè che si prepara a rinnovare nella fede l'incontro con Gesù Cristo.

Significato

L'aspetto più ovvio del significato dell'avvento è la preparazione al Natale, come tempo di gioiosa e devota attesa.

Tuttavia esso non prepara semplicemente "alla nascita di Gesù", ma alla celebrazione di quella nascita come "mistero", attesa stessa che è mistero. L'Avvento, quindi, ci presenta Cristo che compie le promesse di Dio, ma di cui non possiamo disporre a nostro piacimento ed al quale invece dobbiamo disporci, attendendolo con fede.
Le letture bibliche offrono alla nostra riflessione anche il tema della seconda venuta di Cristo, alla fine dei tempi. Ecco allora che questo periodo ci aiuta a cogliere un aspetto particolare della nostra esistenza cristiana; se avvento significa attesa di Cristo che viene, ne consegue che l'avvento non dura solo alcune settimane, ma dura una vita intera. E' la stessa vita cristiana a doversi definire come un lungo avvento; come un'esistenza che ha senso proprio perché è attesa continua e fiduciosa di Gesù.
L'avvento diventa quindi anche un'occasione particolare per ricordarci che siamo persone che vivono in attesa: quindi siamo persone la cui vita non è illogica e assurda, ma ha un fine ben preciso cui tendere: l'incontro definitivo col Signore, nostro Salvatore.
A questo proposito, possiamo individuare, attraverso i testi liturgici che la Chiesa ci propone, due precisi atteggiamenti per costruire ed alimentare nella nostra vita questo stile: l'impegno e la perseveranza.
Quando San Paolo diffonde le sue lettere, era comune tra i cristiani la credenza che il ritorno di Cristo sarebbe stato imminente e il Signore avrebbe posto fine alla storia: di conseguenza vi era un atteggiamento di disimpegno, come dice lo stesso apostolo: "Senza far nulla, in continua agitazione".
Di qui il duro rimprovero di Paolo: "Chi non vuol lavorare, neppure mangi". Come dire che, seppure nell'attesa del ritorno di Gesù, i cristiani devono impegnarsi nella vita di tutti i giorni; se la vita ha un senso perché tende a Cristo, l'impegno serio, maturo e generoso diviene la dimostrazione che crediamo al valore della nostra esistenza.
Il secondo atteggiamento ci è suggerito dalle pagine evangeliche.
Parlando della fine del mondo, il Signore preannuncia ai suoi discepoli persecuzioni, tradimenti, condanne, prima del suo ritorno glorioso: cose che si sono avverate nei primi secoli della Chiesa.
A noi, che viviamo l'avvento, le dure parole del Vangelo ci dicono, in sostanza, che, allora come oggi, la vita cristiana è un fatto serio ed impegnativo; ci ricordano che vivere secondo il Vangelo non è facile e non è comodo; il testo evangelico stesso, però, ci suggerisce il modo per giungere al fine della nostra vita: "Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime".
La perseveranza è la virtù del coraggio, della coerenza, ma, soprattutto, della continua fiducia in Cristo, che ci sostiene nel nostro impegno e ci guida all'incontro con lui.
Lo stile che un buon cristiano deve tenere nel tempo di Avvento è quello della vigilanza operosa e della gioia. Non deve essere una spiritualità penitenziale, ma una spiritualità gioiosa centrata sulla virtù della speranza.

Struttura

Questo percorso, nel rito Ambrosiano, si svolge attraverso quattro grandi "cicli tematici" determinati dalle letture che vengono proclamate durante la messa:

1) Il ciclo escatologico che va dalla I alla III domenica.
Si concentra sull'annuncio della venuta del Signore alla fine dei tempi nelle parole di Gesù stesso (Vangelo), mentre letture dell'Antico Testamento sono profezie sul Messia e sul tempo messianico. La narrazione dell'ingresso in Gerusalemme (II domenica) forma la parte centrale di questo ciclo tematico.
2) Il ciclo delle profezie che comprende le ferie della III settimana e dal lunedì al mercoledì della IV settimana.
Il tema è quello del compimento delle profezie antiche: esso è proposto attraverso una lettura selettiva del profeta Isaia, a cui viene fatto corrispondere un episodio evangelico che ne dimostra la realizzazione Gesù Cristo.
3) Il ciclo del precursore nelle domeniche IV e V e nelle ferie delle settimane corrispondenti, cominciando dal giovedì della IV settimana.
Esso presenta la figura di Giovanni Battista come figura di attesa-accoglienza del Messia che viene e come figura che, per questo, esorta ad una radicale conversione di vita.
4) Il ciclo dell'incarnazione che comprende la IV domenica e le ferie pre natalizie (17-24 dicembre).
Esso ha un più accentuato carattere introduttivo al mistero natalizio, poiché, la lettura del Vangelo proclama gli antefatti della nascita di Gesù, mentre la prima lettura, tratta sempre dall'Antico Testamento, è relativa al testo evangelico.
Un caso particolare di questo svolgimento tematico è costituito dalla Solennità della Divina Maternità di Maria (VI domenica): per un verso, essa narra la vicenda dell'Annunciazione e così si inserisce nel quadro tematico del ciclo; per un altro verso, tuttavia, essa si presenta come un vero e proprio anticipo del Natale.


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