Parrocchia San Giacomo Apostolo - Basilica B.V. della Navicella - Chioggia


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Opere d'Arte

Di seguito vengono descritti
gli altari della Basilica
partendo dal primo sulla destra
in senso orario.


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ALTARE DI SAN ROCCO E SAN SEBASTIANO sec. XVIII
L'altare si compone di tre angeli in stucco sopra un timpano lapideo arcuato e spezzato a dentelli; due colonne con fusti in marmo che sorreggono i capitelli corinzi e inquadrano la tela raffigurante la Gloria d'angeli ed i santi Sebastiano e Rocco, opera del XVI sec, (parte inferiore) e sec. XVIII (parte superiore) al centro testa di Madonna ad affresco proveniente dal Granaio opera della seconda metà del sec. XV.
Il paliotto e i gradini, di calcare ammonitico rosso, presentano intarsi in lastrine di breccia policroma e monocroma.
Sulla mensa statua lignea di S. Bartolomeo.

ALTARE DI S. GIUSEPPE sec. XVIII
L'altare si compone di tre angeli in stucco sopra un timpano lapideo arcuato e spezzato a dentelli; due colonne con fusti in breccia che sorreggono i capitelli corinzi e affiancano una nicchia dipinta a finto mosaico entro cui è collocata una statua lignea di San Giuseppe.
Il paliotto e i gradini, di calcare ammonitico rosso, presentano intarsi in lastrine di breccia policroma e monocroma.

ALTARE DELL'ANGELO CUSTODE sec. XVIII
L'altare si compone di due angeli in stucco sopra un timpano lapideo arcuato a dentelli; due colonne con fusti in marmo che sorreggono i capitelli corinzi e inquadrano la tela raffigurante Vangelo custode, Tobia e S. Antonio Abate, opera di Antonio Martinetti della seconda metà del XVIII sec.
Il paliotto e i gradini, di calcare ammonitico rosso, presentano intarsi in lastrine di breccia policroma e monocroma.

ALTARE DEL RELIQUIARIO sec. XVIII
L'altare si compone di tre angeli in stucco sopra un timpano lapideo arcuato e spezzato a dentelli; due colonne con fusti in breccia che sorreggono i capitelli corinzi ed inquadrano il reliquiario di stile neogotico.
Il paliotto e i gradini, di calcare ammonitico rosso, presentano intarsi in lastrine di breccia policroma e monocroma,
Sulla mensa la statua lignea di Padre Pio.

ALTARE DELLE ANIME DEL PURGATORIO, DETTO DEL SUFFRAGIO (datato 1789)
L'altare si compone di due angeli in stucco e due teste d'angelo marmoree sopra un timpano lapideo arcuato e spezzato; due colonne con fusti in breccia che sorreggono i capitelli corinzi.
La mensa e i gradini di calcare ammonitico rosso presentano intarsi in lastrine di breccia policroma.
Le statue marmoree raffigurano Santa Marta, Santa Maria Maddalena al centro della nicchia con le anime dei purgatorio e San Francesco di Paola. Al centro del timpano l'iscrizione:
"ALTARE/ ACONFRATRIBUS/ SUFFRAGI DEFUNCTORUM/NOVO TEMPLO/ RESTÌTUTUM/ A.D. MDCCLXXXIX"

ALTARE DI S. GIULIANO
L'altare si compone di due angeli in stucco sopra un timpano lapideo arcuato e spezzato a dentelli; due colonne con fusti in breccia che sorreggono i capitelli corinzi e inquadrano la tela raffigurante il martirio di San Giuliano , opera del XVIII sec. di Antonio Viarielli.
Il paliotto e i gradini, di calcare ammonitico rosso, presentano intarsi in lastrine di breccia policroma e monocroma.
Sul paliotto una scultura allegorica in marmo e, al di sotto, l'iscrizione:
ALTARE DI S. GIULIANO/RIMESSO L'ANNO 1789

CAPPELLA DEL SS. SACRAMENTO
L'altare neoclassico in marmo, con colonne corinzie e timpano triangolare a dentelli, opera del 1827 di Giambattista Giraldo, fu realizzato in seguito alla decisione del 1824 di erigere un altare per contenere le reliquie della Madonna della Navicella, trasportate in chiesa nel 1806.
Il tabernacolo, della seconda metà dei XVIII sec., era originariamente collocato sull'altare maggiore.
La cappella è decorata con stucchi bianchi dorati su disegno di Ludovico Cadorin dei 1861, eseguiti da Giovali Battista Negri di Padova.b La zona inferiore delle pareti è rivestita da lastre di marmo, realizzate nel 1866, in sostituzione delle precedenti in noce, ancora presenti nella cappella del Battistero. A lato la Statua lignea del Sacro Cuore di Gesù.

L'ALTARE MAGGIORE
L'altare della cappella maggiore in marmo di Carrara e brecce policrome è stato realizzato nel 1908 dallo scultore Pietro Longo, su disegno di Aristide Naccari (Chioggia 1848-Venezia 1914).
L'altare è diviso, procedendo dal basso verso l'alto, in tre zone orizzontali: un basamento; una parte centrale con tre aperture ad arco, separate da colonne scanalate di tipo corinzio; un attico con timpano triangolare sormontato da una statua di angelo in stucco come i due vasi che l'affiancano.
La statua marmorea al centro del timpano spezzato rappresenta l'apostolo Giacomo, quelle di stucco, collocate ai lati, i santi Felice e Fortunato (patroni della diocesi); al di sotto incorniciate dalle nicchie il salmista David e il profeta Isaia, anch'essi scolpiti nel marmo.
L'apertura ad arco centrale contiene l'immagine della Madonna della Navicella e lo zocco di legno sul quale è apparsa nel 1508, spostati dalla cappella del Santissimo Sacramento in occasione dell'erezione dell'altare maggiore nel quarto centenario dell'apparizione, quando la Chiesa divenne basilica minore per volontà del Pontefice Pio X.

I DIPINTI DELLE VOLTE DEL LATO EST E L'AFFRESCO DEL SOFFITTO

Il restauro (2003) ha rimesso in luce i dipinti murali realizzati a tempera che decorano la parte est della chiesa, recentemente coperti da una ridipintura, ancora visibili nelle immagini del primo '900.
Su di uno sfondo di colore ocra che continua nelle semicolonne che sorgono ai lati delle cappelle, nella parte superiore della parete vediamo, da sinistra verso destra: un angelo orante con una veste rossa ed una tunica azzurra, appoggiato su di una nuvoletta, nell'atto di incedere in avanti, con le ali che si distendono verso l'alto e le cui estremità convergono sopra la testa dell'angelo; il simbolo eucaristico «IHS» (Jesus Hominum Salvator), sormontato da una croce, in oro su fondo blu, il tutto racchiuso in una cornice con fronde; una spiga ed un tralcio di vite che si intersecano in un vangelo aperto, sormontato da un calice e dall'ostia sacra contornata da una raggiera; in corrispondenza della cappella maggiore: due angeli che reggono una corona che sormonta una «M», a simboleggiare l'incoronazione di Maria; l'agnello pasquale adagiato su di un vangelo chiuso, ai piedi della croce del venerdì santo avvolta da un sudario, il tutto delineato da due lance che si aprono a "V", sormontate da rami di palme; un simbolo mariano simile al simbolo eucaristico, ugualmente in oro su fondo blu, costituito da tre «M», sormontate tra di loro, e racchiuse in una cornice con fronde.
Infine un angelo del tutto simile al primo, dal quale si differenzia unicamente per avere, all'inverso dell'altro, la veste azzurra e la tunica rossa.
Collocate simmetricamente rispetto alla cappella centrale vediamo anche, al di sotto rispettivamente del simbolo eucaristico e del simbolo mariano, due lunette decorate con finte finestre, realizzate con i colori blu e ocra.
Il soffitto della chiesa è interessato, lungo tutta la superficie (223 m ), da un affresco raffigurante il martirio e la gloria del santo patrono Giacomo, realizzato tra il 1787 e il 1790 da Antonio Marinetti con la collaborazione del Mauri, al quale fu affidato l'ncarico di creare le finte architetture della scena del martirio.

I DIPINTI dell'ALTARE MAGGIORE

La decorazione delle pareti della cappella maggiore è costituita da finte cornici modanate racchiudenti lastre marmoree policrome e da motivi decorativi vegetali di colore ocra che riquadrano i due dipinti, realizzati, su bozzetti del pittore Napoleone Girotto, in concomitanza con l'erezione del nuovo altare.
Le scene riprodotte sono da collegarsi con la traslazione delle reliquie e degli oggetti sacri dal lido di Marina.

PARETE DESTRA
Il riquadro, realizzato a tempera, raffigura l'eccezionale episodio, avvenuto il 24 giugno 1508 sul lido di Marina, dell''Apparizione della Vergine, che, seduta su un tronco fradicio portato dalle correnti sull'arenile, preannunciava ad un ortolano un nubifragio tanto impetuoso da sommergere l'intera città qualora i Chioggiotti non si fossero convertiti.

PARETE SINISTRA
Il riquadro della parete nord, anch'esso realizzato a tempera, rappresenta invece l'Incoronazione della Beata Vergine, avvenuta il 25 settembre 1859 per opera del vescovo Foretti.

VOLTA
I dipinti murali che decorano la volta della cappella maggiore, realizzati nel 1907 sempre da Girotto, rappresentano: nel medaglione centrale, il Padreterno benedicente, realizzato ad affresco; nei medaglioni minori, che circondano quello centrale, i quattro santi che ebbero un ruolo importante nella diffusione della devozione mariana San Bernardo, San Tommaso d'Aquino, Sant'Alfonso de' Liguori e San Francesco di Sales, realizzati a tempera.
Dopo il restauro (2003) sono visibili anche i motivi decorativi, realizzati a tempera, che circondano i medaglioni della volta e le finestre delle lunette laterali, che erano stati coperti da una recente ridipintura.

LUNETTA
Nel dipinto della lunetta, realizzato ad affresco nel 1908, viene rappresentata Maria SS.ma che salva dalla minaccia della distruzione la città di Chioggia. In basso a destra il dipinto reca l'iscrizione «Nap. Girotto fecit»


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